Catalogo Biennale Internazionale Donna 2019

NO ROAD IS TOO LONG 

2018, Trieste
83X98 cm
Disegno ad acquarello elaborato con tecnica digitale – Fine art print 

Una persona dalle spalle larghe, un volto fiero che guarda in alto, teso verso l’infinito ci dice che nessuna strada è troppo lunga per un uomo che sa dove sta andando. Un traguardo dà la forza di superare ostacoli, scatena energie così forti da permetterci di trovare soluzioni inimmaginate. 

Catalogo Biennale Internazionale Donna 2017 

THE EMOTIONAL ADV magazine 

2009, Trieste e Grado
60x90 cm
Fotografia – Fine art print 

Oggigiorno si comunica con slogan d’effetto, toni imperativi ma rassicuranti proiettano verso un successo garantito. Foto di modelli dalla bellezza statuaria catturano lo sguardo veloce dello spettatore. Queste cover, di un ideale magazine di pubblicità, promuovono stati d’animo, mood per la mente. 

Cruisin' - dieci anni di auto americane

novembre/dicembre 2013 n.81

Cover picture by Cristina Pisani "Pink Cadillac" and six internal pages dedicated to the pink Cadillac.

model: Svjetlana

make-up and hair styling: Salone Grease

location: Carso Sloveno

Cadillac: Sedan de Ville 1958 by AvtoElvis

Eva marec 2012
portrait of Tjasa Dornik

Calendar “Podistica Fiamma Trieste 2012”

Il calendario PODISTICA FIAMMA TRIESTE 2012 nasce dalla volontà dell’Associazione Podistica Fiamma Trieste di valorizzare il podismo attraverso la fotografia e di dare un contributo a Azzurra Associazione Malattie Rare O.N.L.U.S. che da anni si occupa di bambini affetti da malattie rare.

Nasce così la collaborazione con la fotografa Cristina Pisani che ha realizzato un ritratto del podismo nella sua espressione più essenziale del piacere di correre. Ha espresso la costanza e la tenacia nell’allenamento, raccontato nell’arco di un anno intero: di pagina in pagina cambiano le ore e le stagioni, poste nel contesto del territorio della Provincia di Trieste, dove ci sono innumerevoli varietà di percorsi da esplorare, dal mare alla montagna.

Le fotografie del calendario ritraggono 12 atleti della PODISTICA FIAMMA TRIESTE che ogni mese presentano un percorso diverso da proporre a chi si vuole avvicinare alla corsa per la prima volta e a chi vuole provare nuovi allenamenti, sia urbani cha carsici. Si hanno così sentieri montani che affiancano le fredde acque del fiume Rosandra; paesaggi marini tra le barche del Villaggio del Pescatore, o itinerari panoramici dove si ammira il Golfo di Trieste in tutto il suo splendore, come dal sentiero Kugy. Nella stagione estiva chi sceglie di correre sul lungomare di Barcola, magari al tramonto quando i bagnanti sono già andati via, potrà trovare sollievo dalle fatiche a fine corsa con un tuffo in mare. C’è chi invece vivendo in città puo’ uscire di casa e fare un percorso urbano, scoprendo scorci della zona di Città Vecchia e le Rive fino il viale alberato di campo Marzio.

Il Piccolo – Trieste

Calendario della Podistica Fiamma
Dodici mesi...di corsa per dare un sostegno all’associazione Azzurra
Servizio di Erika Zanon

Lo si potrebbe chiamare “Fiamma Azzurra” il progetto ideato dalla Podistica Fiamma di Trieste e presentato al Burlo Garofolo. In collaborazione con la Onlus Azzurra, che da anni si occupa di bambini affetti da malattie rare, l’iniziativa nasce dalla volontà di valorizzare la corsa attraverso la fotografia e di dare un contributo all’associazione pediatrica. La giovane fotografa Cristina Pisani ha così lavorato con sapienza per realizzare il calendario sugli atleti, il cui ricavato andrà a finanziare la ricerca.

“L’idea è nata nel momento in cui mi passò fra le mani l’opuscolo di Azzurra – confessa Sandro Gargottich, presidente della Podistica Fiamma. Leggendolo capii il profondo messaggi oche questa associazione lancia. Abbiamo quindi voluto sensibilizzare il mondo dell’atletica verso queste tematiche delicate e dare il nostro contributo”. E’ così che dodici atleti, tra cui lo stesso presidente, si sono trasformati per un giorno in modelli, immortalati nei momenti topici della corsa sullo sfondo di scenari della nostra provincia. L’iniziativa punta infatti a valorizzare anche il territorio. Ogni mese le fotografie presentano un percorso diverso, montano o urbano, della città e della periferia, da proporre a chi già corre o a chi vuole iniziare. Ogni percorso è accompagnato dalle indicazioni Gps e dai dati sul chilometraggio.

Costanza e tenacia non sono però solo i cardini della corsa ma anche le caratteristiche di tutte le famiglie supportate da Azzurra. “Quando vent’anni fa persi mia figlia per una patologia sconosciuta – racconta Alfredo Sidari, presidente dell’associazione Azzurra – mi resi conto di quanto, proprio per la natura stessa delle malattie rare, la burocrazia non riconoscesse le persone come malati e le famiglie non trovassero aiuto psicologico ed economico dalle istituzioni”. Fortunatamente negli anni le cose sono migliorate, ma le famiglie hanno bisogno sempre di maggior sostegno, ed è per questo che è stato riproposto il servizio “4 passi”: un intervento domiciliare infiermeristico per offrire un po’ di serenità e la possibilità ai genitori di ritrovarsi.

I calendari sono reperibili nella sede di Azzurra all’Istituto Burlo Garofolo, nella sede della Podistca Fiamma e alla palestra “Oasi Club”. 

Telequattro, 06/12/2012
Servizio di Micol Brusaferro

Agenda 2006 del Ministero per i beni e le attività culturali Dipartimento per i beni archivistici e librari
“Metal body”
INDICE DELLE TAVOLE
15c) Cristina Pisani(Trieste, 1974), Metal body, fotografia 2002.

Il Fotografo
"Metal Body" Cover story of the January issue, 2004
METAL BODY
di Sandro Iovine
Sono bestie strane questi androidi...Oddio, bestie proprio non si può dire di un ammasso di pelle sintetica.Chip e processori dall’aspetto umano. In ogni caso, qualunque cosa siano, ora che li vedo per quello che sono, non riesco a non trovarli strani. Li avevo sempre incontrati da ...vivi, così uguali ad un umano. Ma qui, ritirati e ammassati in attesa di smaltimento è davvero come vederli per la prima volta nella loro essenza di macchine, sofisticate, ma pur sempre macchine. Mi hanno portato a visitare una sorta di obitorio virtuale: stanzoni enormi senza nessun ordine in cui ammassano i ...corpi dei ritirati. A rendere tutto estremamente surreale qui, è proprio quell’aspetto così terribilmente umano di questi che furono androidi. La luce piove dura dall’alto e conferisce alla pelle sintetica un aspetto metallico. Lo stesso che un tempo gli umani del XX secolo creavano in certe rozze pubblicità per vendere un’inutile crema. Allora si divertivano a dipingere il corpo di una donna e lo illuminavano in modo che sembrasse proprio uno di quegli androidi ancora da inventare. Tutto il caos qui dentro, a ben guardare, è l’espressione della creatività distorta, e forse anche un po’ macabra, degli addetti allo stoccaggio. Questi quando depositano i corpi, si divertono a fargli assumere posizioni più o meno vive o bizzarre seguendo l’estro del momento in un’esposizione estemporanea destinata ai soli addetti ai lavori. Ecco come nasce quel trionfo di tronchi e arti deformati, in posizioni improbabili sotto una luce fredda, metallica. Due ginocchia rannicchiate diventano enormi seni, un corpo disteso ricorda un serpente. Tutti gli sforzi per ottenere la massima verosimiglianza con il corpo umano finiscono in fumo qui dentro...
Mi fanno sedere su una cassa...Perchè? Sì, certo da quando sono entrato mi sento debole, ma posso andare avanti...credo...anche se a dire il vero non riesco nemmeno più a muovermi. La vista si annebbia mentre due umani si allontanano. Si fermano, si voltano a guardarmi. Ridono...Buio.
CHI E’ Cristina Pisani
Cristina Pisani è nata a Trieste nel 1974. Dopo la maturità classica ha scoperto la fotografia e si è iscritta a dei corsi per crearsi una base tecnica. Successivamente si è specializzata in camera oscura e ritratto. Attualmente ha al suo attivo varie mostre in ambito regionale. 

La collezione d’arte visiva BSI – Biblioteca Statale Isontina
Metal Body
Il corpo umano è visto come una figura geometrica in simbiosi con il materiale che lo circonda. Per questa ragione la massima attenzione è posta alla ricerca accurata delle pose e dei materiali: dalla scelta e applicazione dei pigmenti per colorare i corpi, alle vernici per dipingere gli oggetti, fino alla scelta del supporto delle fotografie stesse. Gran parte del lavoro è così costituito dalla trasformazione degli oggetti che diventano contemporaneamente scenografia e parte del soggetto stesso. Dal lato opposto c’è l’astrazione del corpo dalla sua fisicità, fotografato in simmetrie che si sviluppano in modo naturale, morbido. Il risultato è una monocromia in cui lo spettatore si immerge lasciando correre l’immaginazione che porterà ciascuno di noi a vedere un’immagine diversa: per alcuni sarà rassicurante, per altri inquietante. Un caleidoscopio di figure dove il soggetto cambia a seconda degli occhi dello spettatore che lo guarda in quel frangente di tempo. Ogni immagine può essere un punto di partenza, uno stimolo alla fantasia che scompone e ricompone le forme fino a vedere nuovi oggetti, un corpo può diventare un fiocco o un rettile, due ginocchia dei seni...Nessuna interpretazione è giusta come nessuna è sbagliata, ognuno deve seguire il viaggio della propria mente.
*Nessuna fotografia è stata elaborata digitalmente, tutti gli effetti di luce e i colori sono realizzati sulla scena. Le fotografie sono applicate su fogli di alluminio e fogli di rame.
Esposizioni personali
Trieste, Corte Cafè, 2001
Esposizioni collettive
Trieste, Il Giulia, 2001
Gradisca d’Isonzo (GO), Enoteca Comunale 2001

Il Piccolo – Trieste 25/05/2001
Otto foto monocromatiche cuore della mostra della Pisani
Corpi spalmati di metallo, l'umano diventa rettile
di Claudio Ernè
Corpi «spalmati» di metallo: azzurro cobalto o rosso rame.
Luci morbide per esaltare la transazione dall'umano verso un cyborg che sta per diventare rettile. Otto fotografie monocromatiche tutt'altro che rassicuranti costituiscono il cuore della mostra pensata, realizzata e proposta da Cristina Pisani, una giovane grafica pubblicitaria che domani alle 19.30 si presenta con le sue opere nello spazio della Corte Caffè, in piazza San Giovanni 5. Non solo la mostra è del tutto nuova, ma anche lo spazio scelto per proporla al pubblico non rientra negli usuali itinerari della fotografia. A Trieste mancano sale adatte ad ospitare immagini realizzate con la luce. Per questo da qualche tempo i fotografi hanno cercato soluzioni alternative nei caffè, nei bar nei locali. E' un ritorno alle origini, quando nell'ottocento i «pittori-fotografi» cercavo clienti e affermazione nei luoghi destinati ad altre attività. I caffè in questo hanno avuto una funzione insostituibile. Raccolgono un pubblico indifferenziato, spesso frettoloso. ma se l'immagine è di forte impatto emotivo, l'occhio fa la sua parte e scruta l'inquietante proposta. Corpi di cobalto e di rame pronti alla mutazione da cyborg in rettili. Corpi spalmati, «congelati», fotografati.

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